L’anno che si avvia alla sua conclusione è stato, non solo per l’Italia, tra i più difficili e drammatici dalla fine della Seconda Guerra mondiale. La diffusione globale di un nuovo virus, per molti versi imprevista, ha sconvolto da un giorno all’altro le nostre vite, causando numerosi morti e mettendo in crisi ampi settori dell’economia. Gli annunci relativi ai vaccini rendono oggi più concreta la speranza che già nella prossima primavera si possa cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel. Nel frattempo, però, bisogna ancora “resistere”, affrontando giorno dopo giorno i problemi del presente e costruendo nel migliore dei modi il futuro che già si intravede all’orizzonte.
Ciò è quanto Previndai ha fatto negli scorsi mesi, prima con il Consiglio in carica sino allo scorso giugno e, poi, con il nuovo Consiglio di Amministrazione che ho l’onore di presiedere.
Mesi nei quali, in ragione delle turbolenze registrate dai mercati e delle inevitabili difficoltà in cui si sono trovate ad operare molte imprese, ci siamo dovuti impegnare particolarmente per garantire ai nostri iscritti il costante monitoraggio degli investimenti, l’ordinata gestione delle entrate contributive e delle liquidazioni, nonché l’implementazione dell’organizzazione interna del Fondo finalizzata, tra l’altro, ad attuare compiutamente le novità legislative in tema di sistema di governo e presidio dei rischi, dovute all’attuazione in Italia della direttiva europea c.d. IORP2.
I nostri sforzi sono stati ripagati. Tanto che possiamo affermare con orgoglio che il Fondo, anche in questo annus horribilis – e pur avendo deciso, nelle prime fasi della pandemia, di sospendere per 3 mesi gli interessi di mora, come segno di attenzione verso il mondo produttivo – non ha vissuto nessuna criticità, ha visto crescere il numero dei propri iscritti e il proprio patrimonio, ed è sempre stato pienamente operativo. Inoltre, i nostri comparti finanziari, che nei primi mesi dell’emergenza sanitaria avevano fortemente risentito degli andamenti negativi dei mercati, hanno abbondantemente recuperato e segnano a fine 2020, su base annua, rendimenti molto interessanti (a novembre stimabili, al netto delle commissioni e della tassazione, nel 5,2% e nel 4,89%), mentre quelli assicurativi, come per loro natura, hanno mantenuto rendimenti stabili (con tassi, al lordo delle imposte, del 2,81% e del 2,40%).
Il 2021 sarà un anno importante perché dovremo confermare la resilienza dimostrata nel 2020, ma anche continuare a costruire il futuro, giorno per giorno, con l’obiettivo di far sì che Previndai continui ad essere la “casa” sicura che è stata, per la previdenza dei dirigenti industriali italiani, in questi suoi primi trent’anni di vita. Già, perché il 2020 è l’anno del trentennale dalla costituzione del Fondo, evento che festeggeremo appena il contesto lo consentirà e appena tutti torneremo ad essere ciò che siamo stati sino a ieri e che, malgrado tutto, desideriamo tornare ad essere.
Un sentito augurio di serene Feste Natalizie e di Buon 2021.
Prof. Avv. Francesco Di Ciommo