Ancora una volta grande attenzione alla previdenza complementare nel rinnovo del contratto dei dirigenti industriali firmato nei giorni scorsi da Confindustria e Federmanager. Dal 1° gennaio 2025 sono previste importanti novità per manager e aziende, con queste ultime che si faranno carico di parte dei contributi finora versati dai loro dirigenti. Per loro, infatti, l’aliquota minima verrà dimezzata, dall’attuale 4% al 2%, mentre il contributo a carico del datore di lavoro passerà dal 4% al 6%. Il vantaggio sarà pieno anche per i manager che guadagnano meno di 120 mila euro, perché l’azienda sarà chiamata a contribuire sempre con un minimo di 4.800 euro, a cui si aggiungerà il 2% della retribuzione che prima versava il dirigente. Ancora, si prevede anche un incremento del massimale su cui sono calcolati i contributi da destinare al Fondo, con l’innalzamento da 180 mila a 200 mila euro, valido sia per il datore di lavoro che per i manager.
Resta ferma la possibilità per le aziende di farsi carico di un ulteriore 1% della contribuzione a Previndai, lasciando al dirigente solo l’1%. Per approfondire è possibile consultare questa pagina
È importante ricordare che il contratto prevede l’obbligo di versamento a carico del datore di lavoro solo per i manager che scelgono il loro fondo di categoria, che è appunto Previndai, e non anche per altre soluzioni di mercato. In ogni caso, il contributo aziendale scatta solo per i dirigenti che versano la quota minima a loro carico e non anche per chi sceglie di contribuire con il solo Tfr.